[banner]La potenza dell’arma sarebbe una sorta di indicatore di buona fortuna, e per questo capita spesso che nelle zone rurali della Calabria, come in diversi paesi del Meridione, i matrimoni vedano utilizzate armi da guerra anziché confetti, nonostante gli sforzi delle autorità per impedire questa pericolosa pratica.
Sfortunatamente la sposa, come abbiamo anticipato, non era particolarmente abile con le armi, e il fucile gli è scivolato, colpendo con una sventagliata di colpi la piccola folla presente alla celebrazione. Otto persone sono rimaste uccise (il padre dello sposo, due zie, 3 cugini, il sacrestano e il fotografo), e una ventina di feriti, tra cui anche diversi monachelli.